Nuovi ambienti ‘a prova di virus’, flessibili e sostenibili
Ampliamento della scuola primaria Orsi-La Pira a Porcari, c’è il progetto definitivo. A firmarlo è lo studio ReP Rocco e Puccetti Architetti che ha recepito le richieste dell’amministrazione comunale e della direzione didattica dell’istituto.
Il progetto prevede la realizzazione di quattro aule, spazi informali e distributivi e servizi per complessivi 600 metri quadri circa, adiacenti alla parte sud dell’edificio esistente. Un corridoio in vetro, leggero, con uscite di emergenza, metterà in relazione l’edificio che ospita la primaria La Pira con il nuovo padiglione. Gli infissi saranno dotati di dispositivi frangisole per ottimizzare l’utilizzo della luce esterna. Alta tecnologia, infine, per gli impianti: sarà installata una pompa di calore ed una unità di trattamento dell’aria per il rinnovo e la purificazione al 99 per cento, con filtri elettronici efficaci su virus e batteri, fumi, polveri fini, particolato Pm10, Pm2,5 e Pm1. Un sistema che, oltre a controllare l’umidità degli ambienti, permetterà un notevole risparmio di energia con la riduzione delle emissioni in atmosfera. Sulla copertura della scuola sarà predisposto un impianto fotovoltaico, con il quale poter coprire buona parte del fabbisogno dell’edificio riducendo il consumo di materie prime non rinnovabili.
Tre le parole chiave che lo studio ha tenuto in conto per la progettazione: flessibilità, trasparenza e sostenibilità. Flessibilità che si è concretizzata nel prevedere diverse possibilità e modalità di accesso alla scuola e nella creazione di spazi modulabili. I nuovi ambienti, infatti, avranno pareti manovrabili per ampliare o restringere gli ambienti o aprirli agli spazi verdi circostanti l’edificio. Fra il nuovo edificio che verrà costruito e quello esistente, poi, verrà realizzato un collegamento coperto ma verrà anche previsto uno spazio didattico all’aperto, quasi un chiostro, che potrà essere utilizzato anch’esso per le lezioni agli studenti. Trasparenza che, inoltre, sarà declinata anche nella presenza di pareti vetrate negli spazi distributivi aperte e connesse verso l’esterno, dove si potranno effettuare anche pratiche di orticultura.
Quanto alla sostenibilità il nuovo edificio sarà in gran parte energeticamente autosufficiente grazie all’installazione di pannelli fotovoltaici sulla copertura e all’utilizzo della ventilazione naturale e di materiali e componenti edilizi all’avanguardia.
“Sarà una scuola aperta, flessibile e polifunzionale – spiega lo studio Rocco e Puccetti – che oltre a migliorare e ampliare l’offerta didattica, dove i linguaggi del fare e pensare si coniugano, potrà dotare la cittadinanza di spazi utilizzabili anche al di fuori del tempo scuola: spazi di incontro, dialogo, partecipazione e scambio di e per la cultura, nuovo punto di riferimento per l’intero quartiere”.
“Questo progetto per l’ampliamento della scuola – aggiunge il sindaco, Leonardo Fornaciari – è per l’amministrazione non tanto una risposta alla fase emergenziale del Covid-19, ma un atto di programmazione del post-Covid. Occasione di riflessione e risposta concreta alle sollecitazioni che questa situazione ci propone e dal quale possiamo trarre in qualche modo “insegnamento”. Dare concretezza alla volontà di ampliamento dell’edificio ha richiesto una riflessione su principi consolidati e nuove istanze che il momento attuale ci presenta, a partire dalla modificazioni di abitudini, stili di vita e interazioni, coinvolgendo inevitabilmente il ruolo dell’educazione scolastica e della sua funzione primaria nel contesto sociale, nonché sui metodi didattici e di apprendimento”.
“Già con i primi interventi realizzati questa estate – ricorda l’assessore all’edilizia scolastica e vicesindaco, Franco Fanucchi – avevamo dato una prima risposta alle necessità della scuola anche in ordine all’emergenza Covid. Con l’approvazione del progetto definitivo entriamo adesso nella fase più importante. Nascerà uno spazio efficiente, in grado di ospitare al massimo della capienza 200 alunni, una struttura soprattutto antisismica, che garantirà un maggiore benessere a studenti e insegnanti”.
“Con la nascita della nuova struttura – aggiunge l’assessora alla scuola, Eleonora Lamandini – verranno garantite le attività didattiche che guardano anche al futuro e che prendono spunto dall’esperienza dell’emergenza coronavirus. La possibilità, infatti, di utilizzare anche spazi all’esterno, la nascita degli orti didattici, le aree attrezzate anche con giochi inclusivi, renderanno la scuola Orsi-La Pira una delle strutture all’avanguardia di tutto il territorio comunale”.
Spiega l’assessora al bilancio, Roberta Menchetti: “Questo intervento, bello e innovativo, implica per il nostro Comune un impegno economico importante ma del tutto sostenibile: andremo infatti a contrarre un mutuo con Cassa Depositi e Prestiti di 725mila euro, con un’incidenza sulla parte corrente di circa 35mila-40mila euro l’anno per 20 o 25 anni. La pratica è in espletamento proprio in questi giorni. Cifre che per un Comune con un bilancio in salute come il nostro, anche in prospettiva, non devono preoccupare. Anzi, procedere con mutuo è stata una scelta strategica, perché in certi contesti premiante anche per accedere a finanziamenti e interventi da parte dello Stato e non solo”.
“I principi e criteri progettuali che hanno guidato l’elaborazione del progetto – spiegano ancora dallo studio Rocco e Puccetti – condivisi e rafforzati nella fase preprogettuale con la direzione didattica e stimolati dall’amministrazione comunale, sono stati per noi occasione di portare avanti un modus operandi che caratterizza la nostra azione progettuale negli ambiti più disparati della professione da sempre, ma molto più stimolanti quando applicati all’edilizia scolastica, ossia quello spazio contenitore di nuove generazioni, terreno fertile che esige estrema cura ed attenzione”.
“La soluzione progettuale proposta consente di non incidere e interferire – se non marginalmente – con le tempistiche dell’anno scolastico – spiega ancora lo studio di architetti – in quanto il cantiere può essere gestito – almeno per quanto riguarda il nuovo edificio – in modo completamente autonomo dal plesso scolastico e riducendo le interferenze alla realizzazione del collegamento e dei necessari adeguamenti della struttura esistente”.