lunedì, Novembre 25, 2024
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Un’ estate al mare? Lo abbiamo chiesto al presidente dell’ Associazione Balneari Lido di Camaiore

Si sta avvicinando l’estate, ma a causa del Coronavirus nessuno sa con certezza come potranno essere vissute dai balneari le giornate in spiaggia e al mare. Guardando televisione e social se ne sentono di tutti i colori. Ne abbiamo parlato con Marco Daddio, presidente dell’ Associazione Balneari Lido di Camaiore.

Ci sarà una stagione balneare nel 2020? Vi è arrivata qualche indicazione dalla Regione o dal Governo? Vi è arrivato qualche aiuto? “Ci sarà certamente un’estate, dovremmo però capire con che tipo di prescrizioni potremmo lavorare. Senza dubbio dovremmo accontentarci di un’estate corta, sicuramente con una clientela ridotta, per norme e probabilmente anche per capacità economica di spesa. In tutto questo, per ora viviamo nel limbo, con gli stessi aiuti di tutte le aziende italiane, che tutti noi abbiamo convenuto insufficienti. Dovremmo sperare nelle riduzioni degli oneri della tari, che il governo riveda l’Imu commerciale, che il gestore idrico non sia rigido sulle posizioni economiche ma venga incontro alle esigenze. Diciamo che siamo tutti nella stessa barca.”

Ci sono i modi per riaprire i Bagni in sicurezza, senza stravolgere in maniera eccessiva le abitudini dei balneari? In queste ore nei Tg parlano addirittura di poter prendere il sole su appuntamento… “Stiamo aspettando le direttive del Ministero della Salute e non certamente ascolteremo tutti questi “illuminati” che propongono cure malsane per le aperture solo per apparire sui media. Prescrizioni sono ben accette, ma non mi si parli di paratie, ombrelloni ad ore, stewards. Il mondo deve essere concreto non ricco di favole. Ci dovranno essere regole, ma quelle di chi ha competenza, non certo quelle dettate da venditori di fumo.”

Nel frattempo siete in attesa o comunque i Bagni si muovono per farsi trovar pronti ad una eventuale partenza? “Stiamo in stretto contatto con tutti gli enti a partire dalle amministrazioni locali, al prefetto e alla regione. Devo essere onesto anche tutti i nostri sindacati di categoria si stanno impegnando. Noi saremo senza dubbio pronti quasi immediatamente. Non possiamo perdere giornate di lavoro, per noi e per i nostri occupati. Proprio per quest’ultimi c’è preoccupazione perché con una stagione breve, il loro inverno sarebbe veramente duro.”

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