A leggere tutte le regole che dovrebbero essere rispettate in spiaggia e negli stabilimenti balneari… più che la voglia di andare al mare, viene voglia di darsi una martellata nei cosiddetti!!! Fra le varie quella che più ci ha colpito è questa: “Deve essere garantita vigilanza sulle norme di distanziamento sociale dei bambini in tutte le circostanze”!!! Insomma, per i genitori sarebbe come fermare un fiume con le mani. Del resto c’è una pandemia e quindi dobbiamo accettare tutto quello che ci viene imposto e prenderla con molta filosofia… Molta, molta!!!
Inail e Iss hanno pubblicato due documenti tecnici, uno sulla balneazione, l’altro sulla ristorazione. Nel primo caso si tratta di un’analisi di rischio e presenta le misure di contenimento del contagio nelle attività ricreative di balneazione e in spiaggia. L’altro è un’ipotesi di rimodulazione delle misure nel settore della ristorazione.
ECCO NEL DETTAGLIO QUELLE RIGUARDANTI LA BALNEAZIONE:
Piscine chiuse negli stabilimenti – Sarà vietato l’uso delle piscine negli stabilimenti. “Per garantire il corretto distanziamento sociale in spiaggia, si legge, la distanza minima consigliata tra le file degli ombrelloni è pari a cinque metri e quella tra gli ombrelloni della stessa fila a quattro metri e mezzo. È da evitare, inoltre, la pratica di attività ludico-sportive che possono dar luogo ad assembramenti e giochi di gruppo e, per lo stesso motivo, deve essere inibito l’utilizzo di piscine eventualmente presenti all’interno dello stabilimento”.
Negli stabilimenti con prenotazione – Stabilimenti aperti con entrata su prenotazione , ombrelloni distanziati di almeno cinque metri, piscine chiuse e igienizzazione dei lettini se si danno a un nuovo utente. “Per consentire un accesso contingentato agli stabilimenti balneari e alle spiagge attrezzate si legge in una nota dell’Inail – viene suggerita la prenotazione obbligatoria, anche per fasce orarie. Si raccomanda, inoltre, di favorire l’utilizzo di sistemi di pagamento veloci con carte contactless o attraverso portali/app web. Vanno inoltre differenziati, ove possibile, i percorsi di entrata e uscita, prevedendo una segnaletica chiara. Per garantire il corretto distanziamento sociale in spiaggia – prosegue – la distanza minima consigliata tra le file degli ombrelloni è pari a cinque metri e quella tra gli ombrelloni della stessa fila a quattro metri e mezzo. È opportuno anche privilegiare l’assegnazione dello stesso ombrellone ai medesimi occupanti che soggiornano per più giorni. In ogni caso è necessaria l’igienizzazione delle superfici prima dell’assegnazione della stessa attrezzatura a un altro utente, anche nel corso della stessa giornata. È da evitare, inoltre, la pratica di attività ludico-sportive che possono dar luogo ad assembramenti e giochi di gruppo e, per lo stesso motivo, deve essere inibito l’utilizzo di piscine eventualmente presenti all’interno dello stabilimento”.
Distanza lettini sulla battigia due metri – Per lettini e sdraie non posizionati sotto l’ombrellone dovrà essere garantita la distanza di almeno due metri. La distanza minima tra le file degli ombrelloni sarà pari a cinque metri mentre sarà di 4,5 metri sulla stessa fila. Sdraio e lettini dovranno essere distanti di almeno due metri e le distanze potranno “essere derogate per i soli membri del medesimo nucleo familiare o co-abitante”. Per le cabine, va vietato l’uso promiscuo ad eccezione dei membri del medesimo nucleo familiare o per soggetti che condividano la medesima unità abitativa. E’ da vietare – si legge nel documento – l’attività ludico sportiva, i giochi di gruppo, le feste e gli eventi. Saranno chiuse le piscine e per la fruizione di servizi igienici e docce andrà rispettato il distanziamento sociale di almeno 2 metri, a meno che non siano previste barriere separatorie fra le postazioni.
Prenotazione mare anche per fasce orarie – Per favorire un accesso contingentato negli stabilimenti “la prenotazione, anche per fasce orarie, preferibilmente obbligatoria, può essere uno strumento organizzativo utile anche al fine della sostenibilità e della prevenzione di assembramenti, favorendo altresì un’agevole registrazione degli utenti, anche allo scopo di rintracciare retrospettivamente eventuali contatti a seguito di contagi”.
Bambini in spiaggia con distanziamento sociale – “Deve essere garantita vigilanza sulle norme di distanziamento sociale dei bambini in tutte le circostanze”- Lo si legge nel documento Inail-Iss sulla balneazione e gli stabilimenti balneari nella fase due dell’emergenza da Covid 19. Nel documento si ricorda anche che bisogna nel complesso ” evitare promiscuità nell’uso di qualsiasi attrezzatura da spiaggia, possibilmente procedendo all’identificazione univoca di ogni attrezzatura”.
Su spiagge libere decisioni locali – Tenendo conto delle specifiche caratteristiche delle spiagge libere “dovranno essere localmente definite puntualmente le modalità di accesso e di fruizione, individuando quelle più idonee ed efficaci”. Dovranno essere affissi nei punti di accesso alle spiagge libere – si legge – cartelli in diverse lingue contenenti indicazioni chiare sui comportamenti da tenere, in particolare il distanziamento sociale di almeno un metro ed il divieto di assembramento. Va mappato e tracciato il perimetro di ogni allestimento (ombrellone/sdraio/sedia), – ad esempio con posizionamento di nastri – che sarà codificato rispettando le regole previste per gli stabilimenti balneari, per permettere agli utenti un corretto posizionamento delle attrezzature proprie nel rispetto del distanziamento ed al fine di evitare l’aggregazione. Tale previsione permetterà di individuare il massimo di capienza della spiaggia anche definendo turnazioni orarie e di prenotare gli spazi codificati, anche attraverso utilizzo di app/piattaforme on line.Tale modalità favorirà anche il contact tracing nell’eventualità di un caso di contagio. Dovranno poi” essere valutate disposizioni volte a limitare lo stazionamento dei bagnanti sulla battigia per evitare assembramenti”. Devono essere assicurate opportune misure di pulizia della spiaggia e di igienizzazione delle attrezzature comuni, come ad esempio i servizi igienici, se presenti. È opportuno, ove possibile, conclude il documento, affidare la gestione di tali spiagge ad enti/soggetti che possono utilizzare personale adeguatamente formato, valutando altresì la possibilità di coinvolgimento di associazioni di volontariato, soggetti del terzo settore, etc., anche al fine di informare gli utenti sui comportamenti da seguire”.
Buona estate gente!!!