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Nel 2021 il probabile svuotamento del Lago di Vagli

«Informo da fonti certe che nel 2021 verrà svuotato di nuovo il Lago di Vagli, a 27 anni dall’ultima volta nel 1994 quando era sindaco mio padre». E’ questo il post apparso domenica mattina sulla pagina Facebook di Lorenza Giorgi, figlia di Domenico Ilio primo cittadino del paese dell’Alta Garfagnana dal 1990 al 1995, che ha subito scatenato la fantasia di moltissimi turisti che attendono con trepidazione di poter vedere, o rivedere, il “paese fantasma” di Fabbriche di Careggine, sepolto da decenni sotto 70 metri d’acqua all’interno del bacino artificiale di proprietà di Enel, creato dopo la seconda guerra mondiale.

Conferma di quello che potrebbe essere uno degli eventi più importanti per la Provincia di Lucca nel 2021 arriva direttamente dall’ENEL con la nota seguente:

Enel informa che è in corso di formalizzazione un “Memorandum di intesa” con Comune di Vagli di Sotto e Romei S.r.l per supportare il “Progetto ESSERE 2020 – Vagli”, che ha come obiettivo la valorizzazione turistica del territorio a partire dalle eccellenze di carattere storico, paesaggistico e culturale.

Per questo motivo, il Memorandum intende promuovere e sostenere un turismo responsabile, attraverso la sensibilizzazione e la crescita culturale della collettività in materia di energia pulita e rinnovabile: tra le proposte considerate nell’ambito dell’iniziativa vi sono l’apertura di siti adibiti a musei digitali indoor, la realizzazione di istituzioni museali sul territorio e sulla storia locale, la riqualificazione dell’ambiente naturale, compresa la pulizia dell’invaso di Vagli mediante una serie di attività che, attraverso il possibile svuotamento del bacino, prevedono la realizzazione di attività manutentive sulle opere idrauliche, interventi ambientali con lavori di ingegneria naturalistica e progetti di valorizzazione turistica.

Il Memorandum attiva un “Gruppo di lavoro”, composto dai rappresentanti delle parti coinvolte, per avviare un percorso di studio e di analisi del progetto e della relativa fattibilità sul piano tecnico-economico e gestionale, al fine di poter successivamente valutare l’opportunità di proseguire o meno nella collaborazione, avviando eventualmente i necessari iter autorizzativi presso gli enti competenti.”

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