domenica, Novembre 24, 2024
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Le Bellezze del Nostro Territorio: VILLA REALE

VILLA REALE – MARLIA (Lu)

La Villa Reale di Marlia è uno dei maggiori punti di riferimento turistico della Toscana.

La proprietà si estende su una superficie di 16 ettari e annovera numerosi e raffinati giardini, vere rarità botaniche e imponenti palazzi edificati nel corso dei secoli. Il suo Parco è percorso dai viali delle Camelie ed ospita due famosi Teatri, quello d’Acqua e quello di Verzura (dove si esibì spesso il celebre violinista N. Paganini per Elisa Baciocchi); a impreziosirlo si aggiungono il Giardino dei Limoni, con il gruppo marmoreo di Leda e il Cigno, e il Giardino Spagnolo di gusto Decò. Da non perdere le diverse residenze d’epoca che arricchiscono la visita al Parco come: la Villa del Vescovo (XVI sec.), adiacente al Ninfeo detto “grotta di Pan”, e l’elegante Palazzina dell’Orologio con la loggia panoramica (XVIII sec.).

Un itinerario pensato ad hoc vi accompagnerà alla scoperta di raffinate opere d’arte e scorci di grande effetto, disegnando un percorso ad anello intorno alla Villa, ai monumenti e ai giardini.Le prime notizie certe che la riguardano risalgono al 1517, quando la famiglia Buonvisi l’acquistò dalla famiglia Avvocati. Nel 1651 passò ad Oliviero e Lelio Orsetti ed è proprio a loro che si deve la sistemazione del giardino e la costruzione della “Palazzina dell’Orologio”. Il complesso monumentale della Villa Reale è di estremo interesse perché contiene in sé testimonianze stratificate di due importanti periodi dell’architettura delle ville lucchesi. Una parte del parco infatti conserva l’originaria impronta seicentesca con i suoi sempreverdi ordinati geometricamente e con il teatro di verzura risalente al 1652. Alla stessa epoca si riconduce il teatro d’acqua, situato dietro il palazzo.

Il palazzo invece è opera neoclassica e risale al periodo del principato napoleonico dei Baciocchi. E’ un’imponente e sobria costruzione a tre piani il cui ingresso principale è realizzato da tre arcate sormontate da una balaustra con colonnine. La facciata posteriore è caratterizzata da un portico. Gli interni si contraddistinguono per la coerenza tra la struttura architettonica e la decorazione. Va ricordato il celebre affresco di Stefano Tofanelli “La danza delle ore” sul soffitto della sala da ballo.

La Villa è stata residenza di nobili famiglie e di grandi mecenati d’arte. La sorella di Napoleone, Elisa Baciocchi, sovrana di Lucca e in seguito di tutta la Toscana, creò questo grandioso complesso. Comandò, infatti, ai suoi architetti la radicale ristrutturazione di due preesistenti antiche chiuse: quella di Villa Orsetti e quella della Villa del Vescovo che, unite, generarono una sede rappresentativa di respiro europeo tra le più ammirate del tempo, oltre che residenza prediletta di sua maestà. Ristrutturò in stile moderno l’antico Palazzo e le logge anteriori che fungono da entrata, ma gli splendidi giardini del 17° secolo, con il meraviglioso Teatro di Verzura e il “Viale delle Camelie“, sono giunti fino a noi sostanzialmente intatti. Dopo la caduta di Napoleone, i Duchi di Parma ed in seguito i Granduchi di Toscana entrarono in possesso della villa.

In seguito all’unificazione d’Italia, la villa divenne proprietà di Vittorio Emanuele II che la cedette al Principe Carlo, fratello dell’ultimo Re delle Due Sicilie, il quale era stato diseredato in seguito al suo matrimonio con una ordinaria cittadina inglese: Penelope Smith. La romantica ma infelice coppia trascorse il resto della vita nella villa e trovò sepoltura nella cappella del parco. Il loro figlio, data la sua mania religiosa ed il suo comportamento eccentrico, era conosciuto come il “Principe matto”. Dopo la sua morte, avvenuta nel 1918, per poter pagare i suoi debiti, la villa venne messa in vendita: i beni mobili messi all’asta, e molti degli alberi del parco vennero abbattuti come legname.

Il Conte e la Contessa Pecci-Blunt nel 1923 acquistarono la proprietà e l’anno successivo commissionarono a Jacques Greber, famoso architetto francese, il restauro del Parco e dei giardini, con l’intento di unire tradizione e innovazione. Vennero creati boschi, ruscelli, un lago ed elementi bucolici che andarono a completare e arricchire il quadro romantico già dato dall’avvicendarsi dei giardini. Quasi un secolo più tardi, nel 2015 una giovane coppia svizzera, essendosi perdutamente innamorata del complesso ormai trascurato, acquistò la proprietà. Le difficoltà non tardarono ad arrivare e solamente un paio di mesi più tardi, una terribile tempesta di vento abbatté molti alberi secolari, complicando così il risanamento del parco. Nonostante gli innumerevoli ostacoli riscontrati, i proprietari decisero comunque di accettare la sfida di riportare la Villa Reale di Marlia al suo antico splendore commissionando importanti lavori di restauro.

Tratto da https://www.capannori-terraditoscana.org/home/

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