VILLA TORRIGIANI – CAMIGLIANO
Capannori (Lucca)
Due maestose ali di cipressi, lunghe quasi un chilometro, annunciano la teatrale facciata di uno dei migliori esempi di architettura barocca in Toscana, ovvero Villa Torrigiani.
La Villa e il Parco risalgono al primo ‘500 e appartenevano alla famiglia Buonvisi che l’acquistò dalla famiglia Berti nel 1536. Fu luogo d’incontri tra la marchesa Lucrezia Malpighi, moglie destinata di Lelio Buonvisi, ed il suo sempre amato Massimigliano Arnolfini. Si narra sia stato catturato proprio di fronte ai cancelli di Camigliano, accusato dell’assassinio del Marchese Lelio avvenuto in città, a seguito del quale la Marchesa Lucrezia fu chiusa a vita in convento, e sembra che il suo spirito ritorni ancora ad aleggiare nel caro giardino.
Nella seconda metà del 600, la Villa di Camigliano fu trasformata dal Marchese Nicolao Santini, ambasciatore della Repubblica di Lucca alla corte di Luigi XIV (Re Sole) e presso lo Stato Pontificio, in sontuosa e scenografica dimora, con un giardino a parterres fioriti e grandi vasche realizzate come dai progetti di Le Notre per la reggia di Versailles, a specchio delle facciate. Creò il Giardino – Teatro di Flora con grotte e giochi d’acqua ancora funzionanti e visibili nella Grotta dei Venti: un notevole esempio di grotta a pianta ottagonale a mosaico di pietre, contornata da nicchie, in cui sono inserite importanti statue dei Venti con fontane nel basamento, sormontata da una cupola dalla quale fuoriesce la grande pioggia d’acqua, sormontata dalla statua di Flora, che soffia la brezza della vita a tutto il Giardino, di cui è Regina.
Il giardino “entra” nella Villa come tema decorativo negli affreschi del quadraturista Pietro Scorzini perfettamente conservati (raffiguranti “Le Stagioni” nelle camere, scene mitologiche nei salotti e l’Imperatore Aureliano nel salone principale) che fanno da cornice ai dipinti di Vincenzo Dandini ed agli arredi originali con l’arma Santini, tuttora esistenti. La Villa è infatti ancora abitata dalla famiglia discendente dai Marchesi Santini, attraverso il matrimonio dell’ultima erede Vittoria che sposò nel 1816 il Marchese Pietro Guadagni Torrigiani. I loro busti sono sulla facciata e nella cappella (visitabile), dove sono sepolti anche il Marchese Carlo Luca e sua figlia la Marchesa Simonetta Torrigiani che nel 1937 sposò il Principe di Stigliano Don Carlo Colonna, dai quali l’odierna discendenza.
L’imponente facciata principale ha un aspetto trionfale, caratterizzata da un forte contrasto dovuto all’uso di materiali diversi sia per consistenza sia per colore e verticalità data dalle balaustre con statue a coronamento dei tre livelli del Palazzo. La teatralità è realizzata dall’architetto Alfonso Torregiani, ferrarese, conosciuto dal marchese Nicolao a Roma nei cantieri berniniani.
L’assetto cinquecentesco della proprietà è ricostruibile invece da documenti e fonti iconografiche nelle quali il palazzo, con loggia centrale, è rappresentato sormontato da un doppio corpo, un’altana digradante con un coronamento superiore chiuso dal simbolo araldico della stella Buonvisi, che rimanda ad altre loro ville coeve.
Il parco è l’altro elemento della villa caratterizzato da una prorompente scenografia teatrale, pur assumendo dal XIX secolo, sulla parte antistante e retrostante la villa, un aspetto più romantico con l’inserimento di specie arboree provenienti da diverse parti del mondo, tra le quali si ammirano monumentali Liriodendron tulipifera, platani e varie antiche Camelie.